
Per quanto si possa far finta di non vederlo è impossibile negare che negli ultimi anni il mercato del lavoro è notevolmente cambiato. Ancor più evidente è il cambiamento ad esso direttamente collegato. In tutto il mondo, infatti, si sta diffondendo un nuovo modo di fare business, una tendenza innovativa che, a partire dagli Stati Uniti e passando per le nazioni del nord Europa, si sta gradualmente diffondendo anche nella nostra nazione: il Business Liquido!
Si tratta di un radicale stravolgimento del modo di concepire la propria attività imprenditoriale, introdotta per la prima volta in Italia da Lorenzo Ait, ideatore e principale esponente di questo innovativo modello organizzativo.
Il segreto per avere successo parte dall’accettare che non esistono certezze o regole fisse, proprio come profetizzato dal sociologo e filosofo Zygmunt Bauman quando ha parlato di società liquida. Bauman, infatti, è stato sicuramente il più importante ispiratore di questa nuova formula.
Prendendo in prestito una citazione dal famoso economista J. M. Keynes possiamo dire che “La difficoltà non sta nel credere alle nuove idee ma nel rifuggire dalle vecchie”
Proprio questi sono i presupposti su cui si deve fondare un business liquido, cioè la totale assenza delle barriere che caratterizzano i modelli organizzativi attuali, combinata con alcune caratteristiche essenziali che deve avere un’azienda di successo, tra tutte le resilienza e la snellezza. La prima si riferisce alla capacità di adattarsi e assorbire i cambiamenti senza avere ripercussioni, la seconda alla capacità di automatizzare gran parte dei processi aziendali, facendo a meno di strutture organizzative complesse.
Quali elementi e quali strumenti servono per costruire un business liquido vincente
Per avere un’attività imprenditoriale di successo nello scenario competitivo attuale bisogna quindi adattarsi e sapersi innovare dall’interno, puntando su formule nuove ma allo stesso tempo collaudate, proprio come il business liquido. Il “vecchio” modello di fare impresa è destinato a fallire se non supportato da uno spirito innovatore.
Cerchiamo quindi di capire quali sono i principali elementi che caratterizzano il business liquido e lo identificano come modello organizzativo vincente.
1. Ridurre al minimo, o eliminare del tutto, i costi fissi;
2. organizzare una squadra di professionisti dislocati in punti diversi (anche se geograficamente molto lontani), in maniera tale che le loro esigenze, i loro tempi e stili di vita siano compatibili con le necessità dell’azienda;
3. avvalersi, nei casi in cui è possibile, di collaboratori dedicati al singolo progetto o lavoratori freelance con P.IVA;
4. fare a meno della sede aziendale e dei suoi relativi costi;
5. tentare di incentrare tutta l’organizzazione su un modello che preveda esclusivamente costi variabili, ovvero costi che cambiano proporzionalmente al fatturato.
È importante sottolineare che le caratteristiche appena descritte possono essere riferite sia ad un’attività creata ex novo e pensata interamente in questo modo, che ad un’impresa esistente, riorganizzata (in tutto o in parte) sulla base di questi elementi.
Come si può tenere in piedi una simile struttura? Cosa garantisce il successo dei processi comunicativi? Come fanno i clienti a mettersi in contatto con l’impresa se non c’è una sede di riferimento?
Sono tutte domande più che legittime, che trovano risposta nei molteplici strumenti oggi disponibili sul mercato. Il primo a cui viene spontaneo pensare, è senz’altro internet, che ha reso possibile gran parte delle evoluzioni in tal senso, a partire dagli spazi di coworking fino alla delocalizzazione più estrema.
Tra gli altri, però, c’è uno strumento incredibile ma troppo spesso sottovalutato, soprattutto in virtù del peso decisivo che esso riveste nei meccanismi comunicativi sia interni che esterne all’azienda: parliamo del numero verde!
Il numero verde si adatta perfettamente al modello su cui si fonda la società liquida odierna grazie alle sue caratteristiche e funzionalità.
Talvolta per innovare è sufficiente lanciare uno sguardo oltre le preclusioni delle nostre limitate conoscenze, acquisire informazioni utili e sfruttare le opportunità che abbiamo sempre avuto davanti agli occhi!
Ad esempio attivando un numero verde è possibile avere a tutti gli effetti un recapito di contatto “aziendale”, pur non avendo una sede fisica (e nemmeno fissa). Questo ragionamento è valido tanto su scala nazionale che internazionale; anche chi lavora come freelance all’estero, infatti, può ricevere chiamate sul numero verde. È sufficiente che le stesse siano instradate su un numero italiano.
Lo stesso discorso è valido anche per le grandi imprese che, per necessità, hanno dovuto delocalizzare alcuni reparti aziendali. L’esempio più classico è quello del customer care ubicato all’estero, anche in più nazioni contemporaneamente. Quale soluzione migliore di un numero verde che reindirizza le chiamate ad ogni collaboratore?!?
Inoltre le caratteristiche del pannello di controllo consentono a tutti di accedere alle informazioni più importanti relative alle chiamate in ingresso, visualizzabili in maniera dettagliata e organizzata.
Infine dobbiamo osservare che l’attivazione di un numero verde rispetta in pieno il punto chiave su cui si fonda il modello di azienda liquida, ovvero l’assenza di costi fissi. Chi decide di affidarsi a questo strumento, infatti, non ha un canone da pagare ma le spese aumentano al crescere delle chiamate ricevute e quindi (presumibilmente) dei clienti acquisiti.
Maria Gaja Suriano
Marketing Manager
Approfondimento di Lorenzo Ait
Tempo e denaro sono due concetti molto cari agli imprenditori come te. Eppure sembra che questa società non ti conceda più il primo e ti voglia privare del secondo. Ti svelo un segreto: NON È VERO!
Devi solo trovare la forza di comprendere che sono cambiate le regole del gioco, che viviamo in una società liquida, nella quale si può sopravvivere, e persino avere successo, solo adattandosi ad essa!
Smetti di ragionare seguendo i vecchi modelli organizzativi, non esiste solo il lavoro in ufficio H/24, non devi per forza rinunciare a vivere la tua vita per essere un imprenditore. Oggi puoi seguire l’esempio di tante altre realtà aziendali, sia piccole che grandi, che, seguendo i miei consigli, si stanno innovando e convertendo interi rami d’azienda con l’obiettivo di renderli liquidi.
Se davvero non vuoi lasciarti travolgere dagli eventi cogli questa occasione per cambiare, ma fallo subito. Abbatti i costi fissi e riservati un margine operativo per migliorare costantemente il tuo business.
Scegli di essere un leader del tuo settore, senza aspettare che siano gli altri a segnare la via!

Lorenzo Ait: fondatore di Liquid Business Formula.
Laureato in Scienze della Comunicazione e Master in Programmazione Neurolinguistica, Lorenzo è un «Liquidpreneur» cioè un Imprenditore Liquido. E’ tra i pochi in Italia che può davvero definirsi un imprenditore “seriale”. Il suo preciso scopo è quello di rilanciare l’economia Italiana con particolare riferimento ai giovani, aiutando chi vuole fare impresa ad avviare progetti di «Business Liquido».
È autore di vari libri, tra cui Idiozie geniali, Tutta colpa di Internet e, con Alfio Bardolla, Milionari in 2 anni e 7 mesi e Business Revolution, oltre ad essere imprenditore con partecipazioni in varie società